ROMA - Piovono condanne da entrambi gli
schieramenti politici sulla
manifestazione pro-Palestina di Roma, degenerata con slogan
del tipo «Dieci, cento, mille Nassiriya» e con fantocci
raffiguranti soldati americani, israeliani e italiani dati alle
fiamme.
FASSINO (DS) - «Alla manifestazione di Roma si
è trattato di pura provocazione politica, messa in essere da
gruppi minoritari e estremisti che con questo atteggiamento
offendono la memoria di chi è caduto , offendono le loro
famiglie e quelle centinaia di migliaia di cittadini che a
Milano hanno sfilato e che si battono per la fine della
violenza, della guerra e del terrorismo. Si tratta di posizioni
del tutto isolate». Questa la dura condanna di Piero Fassino,
segretario dei Ds.
BERTINOTTI (RIF. COM.) - «È una frase così
orribile da essere indicibile in un luogo in cui ci si possa
confrontare. È una frase incompatibile con la convivenza
civile». Così il presidente della camera, Fausto Bertinotti, ha
commentato gli slogan su Nassiriya. «Va deplorata - ha aggiunto
- ogni manifestazione che esprime con qualsiasi tasso di
violenza una simbologia distruttiva. Io penso che questa sia una
situazione in cui non è permesso gettare benzina sul fuoco. Se
poi a essere colpiti sono dei simboli identitari, allora è
ancora peggio».
DILIBERTO (PDCI) - «Io rispondo esclusivamente
di quello che fa il Pdci e non di quello che fa un
ristrettissimo gruppo di imbecilli» ha detto il segretario del
Pdci, Oliviero Diliberto, presente al corteo romano. «Oggi è
stata una bellissima giornata - ha aggiunto -. Io ho sfilato
dietro lo striscione che diceva "Due popoli, due Stati". Quello
che è accaduto non aiuta certo la causa palestinese».
GIORDANO (PRC) - «Quegli slogan sono sempre
sbagliati» ha commentato il segretario del Prc Franco Giordano,
aggiungendo che Rifondazione Comunista ha deciso «di non aderire
alla manifestazione di Roma proprio perché nella sua piattaforma
non aveva al centro il principio del "due popoli, due Stati",
quindi era di per sé basata su un terreno ambiguo».
CAPEZZONE (RNP) - «Dopo le ennesime frasi e gli
ennesimi slogan e gli ennesimi gesti inaccettabili di oggi,
occorre, a sinistra, non solo una condanna rituale e generica.
Occorre chiarezza politica». Lo sostiene Daniele Capezzone,
presidente della commissione attività produttive della Camera,
che aggiunge: «Occorre far sapere al paese che quelle posizioni
sono, appunto, insostenibili, inaccettabili da parte
dell'Unione. Spero che nessuno ammicchi, nessuno civetti,
nessuno strizzi l'occhio a comportamenti inqualificabili».
MASTELLA (UDEUR) - «Se è un modo per dire no
alla guerra è molto discutibile. Siamo contro la guerra, ma non
condividiamo questo tipo di protesta. Nulla a che fare con chi
offende nostri soldati - ha detto il ministro della Giustizia,
Clemente Mastella -. Se questo è un modo per offendere le forze
armate e dileggiare i nostri soldati, allora diciamo in maniera
chiara che con costoro non vogliamo avere nulla che fare. Dalla
loro ideologia siamo lontani anni luce».
VELTRONI (DS) - «Roma considera deliranti e
inaccettabili gli slogan che ancora una volta hanno purtroppo
sporcato la memoria degli italiani uccisi in Iraq da mano
assassina». È durissimo il commento del sindaco di Roma, Walter
Veltroni. «Roma ha abbracciato i caduti di Nassiriya al momento
del loro ritorno in Italia - ha aggiunto Veltroni - e li ha
sempre ricordati con dolore e affetto. È intollerabile che il
sacrificio di uomini giustamente definiti come esempio dal
presidente della Repubblica venga oltraggiato così
sconsideratamente».
CASINI (UDC) - Pier Ferdinando Casini si dice
«indignato per i nuovi episodi di sciacallaggio politico e
istituzionale che si sono verificati ai cortei per la
Palestina». «Mai come in questo momento - ha aggiunto - ci
sentiamo vicini ai familiari di tutti i militari italiani e in
particolar modo a quelli dei nostri martiri caduti».
LA RUSSA (AN) - «L'inqualificabile gesto
compiuto davanti all'altare della Patria testimonia più di
qualunque commento la natura della manifestazione, il suo livore
ideologico e veterocomunista e la sua connotazione anti-italiana,
anti-israeliana e anti-americana» ha commentato invece Ignazio
La Russa, presidente dei deputati di Alleanza Nazionale.
CICCHITTO (FI) - «Non possiamo fare a meno di
rilevare che una parte del governo italiano e una parte della
maggioranza di centrosinistra sostengono le posizioni peggiori
esistenti in Palestina, in Libano e in Iraq». Lo sottolinea
Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia. Per
l'esponente azzurro «a Roma si sono radunati gli antisraeliani e
gli antiamericani "senza se senza ma" che simpatizzano per Hamas,
ed Hezbollah e per i "resistenti iracheni" e che sostengono il
ritiro delle truppe italiane anche dall'Afghanistan; a Milano si
sono schierati coloro che fanno riferimento ad una posizione
pacifista a senso unico o alla svolta realizzata in politica
estera da Massimo D'Alema che è organicamente filopalestinese e
sottilmente antisraeliano».
DELLA VEDOVA (FI) - «Prodi e D'Alema
riferiscano in Parlamento». Lo chiede Benedetto Della Vedova,
presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia a
proposito della manifestazione di Roma. «Quanto avvenuto durante
la manifestazione di Roma ha dell'inaudito - sottolinea - ma
purtroppo sorprende solo chi non conosce l'ideologia dell'odio e
del pregiudizio che permea una parte della sinistra italiana.
Che Oliviero Diliberto si dissoci dai gesti compiuti è
irrilevante. La sua presenza alla manifestazione è essa stessa
un fatto gravissimo».