dal 7 Magazine.it Lunedì 22 Gennaio 2007
Il marketing sociale ha i suoi bei tornaconti economici.
Chi decide di elargire denaro per scopi benefici ha
diritto ad agevolazioni fiscali.
20 Gennaio 2007
Sgravi fiscali sulle donazioni
in denaro a Onlus e Ong
La
beneficenza conviene (ai furbi)
Replica delle associazioni “Meno
beneficenza, più diritti”
Gli sgravi fiscali sulla beneficenza sono
aiuti per chi decide di aiutare, previsti dallo Stato per privati e
imprese generosi. Chi decide di elargire denaro per scopi benefici ha
infatti diritto ad agevolazioni fiscali. Lo sancisce la legge 80 del 2005
che modifica e amplia il precedente art 14 del decreto 35 dello stesso
anno. Secondo la disciplina che regola le detrazioni dei contributi
fiscali, le donazioni in favore delle ONG - Organizzazioni Non
Governative- e delle ONLUS - Organizzazioni Non Lucrative
di Utilità Sociale – sono soggette ad esonero parziale o totale del
versamento di contributi. Lo stato tenta così di incentivare alla
beneficenza cittadini e imprese, rendendo le donazioni operazioni
convenienti anche sotto il profilo fiscale. L’iniziativa è la soluzione
perfetta per le imprese, che in questo modo possono godere del ritorno
d’immagine delle attività di beneficenza, con poco dispendio di denaro. Il
marketing sociale è infatti oggi più che mai una realtà con i suoi bei
tornaconti economici. Per quanto riguarda i privati, invece, chi decide di
destinare denaro ad associazioni Onlus può richiedere al momento della
dichiarazione dei redditi la detrazione, con conseguente riduzione
dell’imposta da pagare, oppure la deduzione, con effetto di abbattimento
dell’imponibile su cui l’imposta è calcolata, recuperando così fiscalmente
un’ingente parte della donazione. In ogni caso è assolutamente necessario
presentare la ricevuta della donazione. La beneficenza in contanti, frutto
della generosità del momento di un comune cittadino, infatti, non è
premiata dall’agenzia delle entrate. Molte imprese invece si
autoproclamano “etiche” per il solo fatto di destinare briciole del loro
profitto in beneficenza, ed oltre ad essere discretamente ricompensate dal
fisco, ottengono un ritorno di immagine e di soldi strepitoso. Ma le
donazioni di denaro effettuate dalle aziende a enti no profit non
garantiscono atteggiamenti trasparenti e corretti verso persone e
ambiente. Per questo nel 2003, 14 associazioni e ONG italiane hanno
lanciato la campagna “- Beneficenza, + Diritti”, un'iniziativa nata con
l'obiettivo di promuovere regole, a livello italiano e a livello europeo,
che inducano le imprese ad adottare comportamenti socialmente responsabili
in tutto il mondo. Secondo gli aderenti è necessario che venga
disciplinata la responsabilità sociale delle imprese con norme chiare e
uguali per tutti, impedendo che questa sia misurata in base alla quantità
di donazioni elargite. La beneficenza infatti non esclude comportamenti
irresponsabili, anzi in certi casi può anche lavare la coscienza.
Linda Fineschi
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